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Youtube: Nuovo video sul canale di Carmine F. Petrungaro. "Tra Campana e Scala Coeli", documentario | storia. Buona visione
 
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Fiera della Ronza - 550^ Edizione E-mail
Scritto da Carmine F. Petrungaro   

fiera_della_ronza_logo

Dagli archivi di Campanaelefante.com:

Fiera della Ronza - 550^ Edizione, Campana (CS), il paese dell'elefante di Pirro si prepara al tradizionale appuntamento, previsto per il 6 e 7 giugno. Il motto è sempre "Mantenere vivo il passato per preparare il futuro". Ecco, ripetersi puntualmente l'antica tradizione della Fiera della Ronza con cadenza annuale ed istituita nel 1464 dal Re Ferdinando d’Aragona, come privilegio per Campana. Una fiera organizzata dall'Amministrazione Comunale di Campana, fatta per tutti, per grandi e piccini.

Clicca sulle immagini per ingrandirle  
 

 

 


Come arrivare

In auto:

 

Campana è raggiungibile in auto mediante l'Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria (l'Autostrada del Sole), con uscita consigliata al casello di Spezzano Albanese-Sibari per proseguire sulla Strada Statale 106, sulla quale proseguiamo anche quando arriviamo da Taranto, oppure l'uscita Cosenza Nord, per proseguire in direzione della Silla.

La più comoda però, è quella dopo l’uscita Cosenza Nord, proseguendo poi sulla superstrada Cosenza-Crotone, che passa per Camigliatello Silano; da li ci si immette su un misto che fiancheggia il Lago Cecita ed apre allo sguardo del visitatore paesaggi di una natura rigogliosa, di pascoli alternati a piccoli agglomerati rurali. Appena dopo il ponte sul Lago Cecita, si imbocca il bivio per la "Fossiata". Dopo circa 10 km, costeggiando boschi di faggio, pino e castagno, si arriva al bivio per Bocchigliero e per Campana ...naturalmente scegliamo Campana. Proseguiamo per circa altri 10 km fino al bivio Campana-Savelli, sulla Strada Statale 108, notiamo sulla nostra sinistra la struttura alberghiera Ca.Ve.Sa. Da qui per altri 11 km e siamo arrivati a Campana.
 
La seconda strada, dal versante Jonico è suggestiva ma molto tortuosa. Si percorre la litoranea SS/106 ed all'altezza di Mandatoriccio Marina. Si imbocca la diramazione per Campana, proseguendo sulla Strada Statale 108, lasciandosi alle spalle capannoni industriali, vigneti, uliveti e boschi di Eucaliptus. Dopo circa 14 Km attraversiamo il comune di Mandatoriccio. Altri 9 km e siamo arrivati a Campana.

In treno: 

- Ferrovia Tirrenica fino a Paola e coincidenza per Cosenza; quindi proseguimento con il pullman di linea per Campana.
- Ferrovia Jonica, si scende a Rossano Scalo o alla stazione di riferimento, Cariati, e si prosegue per Campana in pullman di linea o con il Taxi.

In aereo:

- Aereoporto di Lamezia Terme (CZ)
- Aereoporto S. Anna di Crotone (KR)

Dove dormire

Hotel raccomandato

- Mandatoriccio Mare, Hotel Club Village Paradise

Itinerari turistici

 

Itinerari turistici a Campana e nel territorio:

- Sito archeologico Elefante di Campana - Area Incavallicata 

- Centro Storico di epoca bruzio-bizantino-normanna con torre campanara bizantino-normanna e torre dell'orologio.

- Porta della Trinità con via bizantina.

- Canyon di Campana con fiumara e giacimenti fossili.

- Monumenti: Chiesa della Madonna di Costantinopoli, Chiesa Matrice, Cappella Madonna delle Grazie.

- Itinerari per gli appassionati della natura, zootecnica, funghi e caccia. 

Campanaelefante.com augura un buon viaggio e buon divertimento  ...Campana vi aspetta


Cenni storici

di Carmine Petrungaro

 "A fera eh dha Runza" come viene chiamata nel nostro dialetto di Campana, è un'antica tradizione della civiltà contadina ed artigianale, dove oltre ai prodotti si vendono animali di ogni razza e stazza,  utensili di ogni genere. Vengono esposti i vecchi e i nuovi metodi della zootecnica, dell'agricoltura e della pastorizia. Il riscontro è notevole, guardando alle cifre e all'afflusso di gente, che ogni anno ammontano e variano tra i 7 e 8 mila visitatori per ogni edizione. Aveva pensato bene il Re Ferdinando d'Aragona più di 500 anni addietro, di istituire proprio nel territorio di Campana, una fiera riferita soprattutto alla zootecnica, ma anche alla pastorizia. Se si parla di pastorizia non si può dimenticare la transumanza. Ed istituendo un fiera connessa a questi settori del nostro territorio, Ferdinando d'Aragona è stato lungimirante e ha agito con intelligenza, ma anche con la prospettiva ad un'economia prospera e al suo proficuo commercio, che ne doveva derivare. Infatti Campana era uno dei paesi attraversati ogni anno da questa antica attività  pastorizia, ma ancora oggi lo è. Chi attraversa il territorio in autunno o in primavera si imbatte quasi certamente in una mandria di mucche e capre itineranti o in un gregge di pecore e cavalli. Si può dire che la transumanza potrebbe avere ispirato Ferdinando ad istituire la bellissima fiera. La transumanza infatti non era soltanto una cultura e tradizione contadina per portare a spasso gli animali quando cambiava la stagione, bensì, era anche una forma di commercio itinerante. Quindi, la fiera della Ronza, una forma di commercio statico, in un luogo preciso, dove tutti potevano darsi appuntamento, era stata preceduta da un commercio itinerante, che però aveva mostrato i suoi svantaggi. Pensiamo alle invasioni e ai banditi e, alle  scarse possibilità di controllo e protezione da parte dalle autorità. Quindi,  fiere di questo genere sono state istituite un po' ovunque in tutta Italia e in tutto il Sud. Anche Campana con questa fiera e privilegio beneficiò di ulteriori agevolazioni, che facilitarono il suo ingresso nei grandi circuiti commerciali e prodotti di largo consumo. Gli Aragonesi (1443) fecero della transumanza e delle fiere il settore trainante dell'economia del Sud, istituendo addirittura un apposito ufficio per la gestione dei territori interessati. 

 Chi visiterà la Fiera della Ronza si sbaglia, se pensa di andare al supermercato, ma dovrà rendersi conto che si immergerà in un mondo che è connesso al nostro passato e che non ha/aveva a che fare con i prodotti di plastica, di caramelle e lattine di bibite frizzanti del mondo di oggi. Chi ha abbastanza sensibilità e una buona osservazione, potrà fare tra le tante bancarelle un viaggio nel passato, nella storia, nel poter osservare da vicino un artigianato sia artistico sia contadino, una zootcnica e l'agricoltura, applicati con metodi di altri tempi...di tempi che furono. La fiera della Ronza è una specie di museo all'aperto, di tradizioni quasi scomparse. La descrizione non solo di prodotti e tecniche e animali, bensì di una vita dura e anche beata, fonte di gioie e soddisfazioni, ma anche di sofferenze. La civiltà contadina ed artigianale di Campana, appunto, ritenuta da molti a torto tra le più semplici.  Essa é stata invece e lo è ancora, una delle attività più povere e faticose, caratterizzata da un grande impegno fisico e alla grande volontà di plasmarla. Chi osserverà con attenzione, e non si farà distrarre dalle lattine di bibite frizzanti e stivali e giocattoli di plastica cinesi, vedrà tutto ciò.


Cenni storici
 
di Mons. Luigi Renzo 

Della Fiera troviamo notizia nel Privilegio del 1464 col quale Re Ferdinando d’Aragona “concede all’Università medesima la Fiera, o vero Mercato della Ronza, franca e libera d’ogni angaria: e dura dagli undici di giugno per tutto il diciotto: e per ciò vi si negozia da chi si voglia con tutta libertà, e senz’alcuna gravezza”.Non sappiamo quando le date della fiera passarono dall’11-18 al 7-8 giugno. Di certo nel 1839 la celebrazione della fiera avveniva in data diversa: durava 3 giorni dall’8 al 10 giugno. Era destinata al mercato delle sete lavorate, di animali e di ogni genere di prodotti soprattutto artigianali.

Anche per la sua specifica destinazione la fiera aveva acquistato nella zona una forte rilevanza, tanto da diventare termine di riferimento per i contratti e per le scadenze di pagamenti. A dire di P. Fiore era celebre fin dal sec. XVI e vi partecipavano “amendue le Calabrie”.Originariamente la fiera si teneva in località Ronza Vecchia, più a nord del sito attuale, dove tempo addietro sono stati rinvenuti resti di stanziamenti dell’età del ferro. Il nome probabilmente proviene dalla presenza nei paraggi della chiesa detta di S. Maria “de Runtia”, nota fina dal 1275, ma potrebbe essere anche precedente alla stessa chiesa e derivare dalla presenza in zona di diverse acque sorgive.  Il termine “rionzu” nel dialetto calabrese significa proprio pozza d’acqua. Il nome Ronza, pertanto, potrebbe essere stato dato alla località proprio per la presenza di sorgive. E del resto, l’Acquedotto Portara completato nel 1914 dal Sindaco Pasquale Santoro ha raccolto e incanalato anche le vene acquifere della Ronza.

 Ritornando alla fiera, sul muro interno della fila nord delle baracche vi è incastonata una pietra, forse residuo di una lapide funeraria, su cui è decifrabile la scritta “… A… P … + MCCCCC”. A parte l’anno (1500), il resto non offre possibilità di interpretazione. Di certo proviene da altro sito, forse dalla chiesa rurale di S.  M. de Runtia, i cui resti erano ancora visibili fino a qualche anno fa sulla vicina collinetta. Come si sa le baracche erano di pertinenza del Principe Sambiase, che in occasione della fiera le dava in fitto ai “fierai” con congruo reddito. Alla morte di Ferdinando Sambiase (1830) eredità venne goduta dal marchese Carlo Messanelli di Napoli, che aveva sposato Candida, la figlia adottiva di Enrichetta Sambiase, sorellastra del Principe. In realtà il Messanelli, nell’assenza forzata per ragioni militari dello zio Ferdinando, aveva assunto l’amministrazione del feudo con una gestione un po’ eccessivamente personalizzata. Con atto del 25 marzo 1833 redatto dal Not. Nicola Chiarelli di Man-datoriccio, il Messanelli cedeva tutti i diritti dell’ex feudatario a Rosalbino Morelli. La famiglia Morelli conservò la proprietà della fiera  per quasi un secolo, cedendol a poi a Luigi Quartucci di Celico intorno al 1920.Da questi nel 1939 veniva messa nuovamente in vendita.  Dopo varie offerte, tra cui quella di Antonio Parrotta (“Mmaculatu”) a nome del cognato Domenico Riccelli, la fiera venne acquistata da Alfonso Ausilio, che rinnovò ed ampliò le antiche baracche. Nel 1944, facendo affiggere in ritardo un manifesto firmato dal Commissario Prefettizio Aldo Arcieri quando questi ormai non era più in carica, l’Ausilio tentò di far trasferire alla Ronza anche la fiera del Rosario (7-9 ottobre), tradizionalmente tenuta al rione Convento. Il nuovo Commissario Giuseppe De Martino, assistito dal segretario comunale Leonardo Fazio, revocò il provvedimento disponendo che la fiera venisse celebrata nella solita località del Convento. Di recente, nel 1992, la fiera è stata acquistata con fondi dell’Unione Europea dall’Amministrazione Comunale, sindaco l'ing. Saverio Greco, per  realizzarvi l’ambizioso progetto di un Centro Fieristico Campionario regionale per il rilancio dell’artigianato e del commercio.

Fonte: dall’opera “Campana - Itinerari di Storia” di Mons. Luigi Renzo


clicca_sul_linkVai alla fotogallery della Fiera della Ronza Edizione 2003


  Video della Fiera della Ronza Edizione 447, anno 2011
 
 
 
Guarda il filmato RAI della fiera negli anni 50 - clicca su filmato RAI
 
 

A cura di Carmine Petrungaro
Campanaelefante.com

Commenti
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pino68   |2015-04-18 18:44:54
come è cambiata la fiera da quando si era piccoli, adesso è crescita, è
diventata un evento importante quale essa si meritava.Peccato non poter esserci
e vivere qst cambiamento...
Gianmario Madera  - Dott.   |2013-06-22 10:14:27
Ogni anno mi ripropongo di visitare questa fiera che fa parte dei ricordi e dei
racconti di mio padre. Ogni anno, puntualmente dimentico la data. Vorrei
iscrivermi al sito per ricevere informazioni.
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