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Video - Transumanza in Sila E-mail
Scritto da Carmine F. Petrungaro   
 Video - Transumanza in Sila - Ringrazio l’amico Antonio Tallerico per le bellissime foto e i filmati che ha gentilmente messo a disposizione di Campanaelefante.com. Il filmato che segue, è incentrato sulla transumanza, sul mondo degli allevatori e pastori di bestiame, che ogni anno rievocano la transumanza anche in Calabria, spostandosi con le mandrie lungo i percorsi che attraversano i meravigliosi paesaggi della Sila innevata. La Transumanza è la forma più antica utilizzata nell'allevamento per spostare il bestiame da un pascolo all‘altro, quando cambiano le stagioni. In Calabria e nel territorio presilano ha una lunga storia, che si perde nei tempi delle prime civiltà calabresi dei guerrieri-pastori bruzi.
 
 
 
Infatti il territorio di Campana è ancora oggi uno dei paesi attraversati ogni anno da questa antica attività pastorizia. Chi lo attraversa durante l‘inverno o in primavera, si imbatte quasi certamente in una mandria di mucche itineranti, che si spostano dalle aree calde verso gli altipiani e viceversa, dalle zone fredde verso quelle di clima più mite. Scopriamone la storia e il significato che la transumanza e gli antichi tratturi avevano e che hanno ancora oggi per le nostre zone. Già in epoca preromana erano lunghe vie battute dalle greggi, ma le loro radici affondano nelle tracce millenarie che antichissime genti ricalcarono nelle loro migrazioni seguendo sia l'istinto proprio sia il moto delle stelle, i corsi dei fiumi oppure i colori dell'orizzonte. Prima che Roma incidesse sulla Penisola il più grande disegno stradale dell'antichità. Greggi e mandrie si mossero per secoli in tutto il Meridione, percorrendo centinaia di chilometri attraverso montagne e vallate. Con le prime nevi di Ottobre e Novembre, i pastori lasciavano la Sila, il Pollino e l’Aspromonte e si dirigevano verso le zone più calde, dove rimanevano fino a Maggio, quando la nuova stagione primaverile permetteva loro di ritornare verso gli altopiani, ricchi di pascoli verdi e di acqua formatasi dalla neve sciolta. I tratturi, erano e sono autostrade d'erba, che nel corso dei secoli hanno contribuito a plasmare una civiltà chiamata transumanza. Transumanza, vuol dire pastorizia trasmigrante. La parola è composta da trans (di là... al di là) e da humus (terra), come dire greggi che migrano "di là dalla terra (consueta)". Questo termine è entrato  da molti secoli a far parte delle lingue romanze ed esso ricorda un fenomeno millenario. Il nome tratturo comparve precisamente  per la prima volta durante i secoli del Tardo Impero Romano, come deformazione fonetica del termine latino tractoria, vocabolo che, nei Codici di Teodosio II (401-450 d. C.) e di Giustiniano (482- 565 d. C.), garantiva il privilegio dell'uso gratuito del suolo di proprietà dello Stato Romano, di cui beneficiavano non solo i pubblici funzionari, ma venne esteso anche ai pastori della transumanza per l'uso delle vie pubbliche. Piste viarie del Brutium e Samnium interno che Roma tutelò. Dopo la caduta di Roma (476 d.C.) la pastorizia trasmigrante scomparve quasi del tutto a causa dell'assenza di un potere politico forte, in grado di garantire sicurezza in vaste aree della Penisola. La Calabria e L’Italia intera erano cadute in mano ai Goti, Alani, Vandali e Longobardi che fecero strage non solo delle greggi che incontrarono, bensì dei pastori italici. Durante l'XI sec. la riscopri il grande re normanno Ruggiero che, con la sua Costituzione per il Regno del Sud, appena nato, ne favori lo sviluppo emanando norme di favore volte alla tutela di pastori e animali, tanto in cammino quanto nelle zone di pascolo, attivando contro i trasgressori azioni repressive che prevedevano la confisca dei beni e persino, in alcuni casi, la pena di morte; i pastori, pero, dovevano pagare il pedaggio sulle vie tutelate. Con la costituzione ut delicti fines di Federico II (1194- 1250), la transumanza beneficio di ulteriori agevolazioni che facilitarono il suo ingresso nei grandi circuiti commerciali e dei prodotti di largo consumo. Gli Aragonesi (1443) fecero della transumanza il settore trainante dell'economia, istituendo addirittura un apposito ufficio per la gestione dei territori attraversati dai tratturi. Proprio in questo periodo gli Aragonesi hanno istituito a Campana la fiera della Ronza, che inizialmente era proprio legata all’economia della Transumanza e della pastorizia.
 
La transumanza è stata per secoli un fenomeno non solo economico e pastorale, ma anche politico, sociale e culturale, che ha segnato e plasmato profondamente la Calabria e tutto il Sud. Oggi la cultura della transumanza sopravvive a stento, dato che la tecnologia ha preso il sopravvento e i pastori hanno iniziato a trasportare le loro greggi con mezzi avanzati, come ad es. i camion. Se la Regione Calabria e i vari comuni interessati intervengono in tempo, si potrebbe far rivivere questa antica testimonianza di cultura popolare e sarebbe anche una grande opportunità per il turismo locale. Certamente bisogna allargare questa iniziativa a tutto il mondo della zootecnia e coinvolgere così i nostri pastori ed allevatori, che svolgono questo duro ed umile mestiere. Sarebbe giusto inserire queste attività  nel programma degli itinerari turistici di Campana. Un programma turistico a livello comunale che coinvolga non solo i Prof. con i loro alunni, bensì i turisti veri, che si fermano per qualche giorno nel nostro territorio, dando così un forte sostegno all'economia locale.
 
Lieto di accogliervi sempre nel Portale culturale dei Campanesi  

Carmine F. Petrungaro
 
Campanaelefante.com


clicca_sul_linkClicca sul link e guarda anche il Video "Transumanza d'Inverno 2007"

 

 
 
 
Commenti
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Maria Tridico   |2015-04-18 18:47:00
Cristo si sarà pure fermato a Eboli, ma qui Dio ha dato il meglio del suo
creato. Se mi fosse data un'altra vita, è qui che vorrei nascere, vivere e
morire... nella mia meravigliosa CALABRIA, che tu Carmine sai valorizzare in
modo da toccare le corde del cuore. GRAZIE!!!!
scalise  - nostalgia   |2015-04-18 18:46:40
Seduto a guardare questo meraviglioso video, mi accorgo che il tempo non conta
le sue ore, i suoi giorni o i suoi anni. Che nostalgia di un passato che forse
non rivedrò, lontano dai lochi miei nativi ora mi trovo. Bei tempi passati.
francesco tridico  - nostalgia   |2015-04-18 18:45:33
vedendo questo video, mi accorgo che il tempo più passa, più la nostalgie del
tuo paese si fa grande, il paese dove sei nato, dove sei cresciuto non si
dimentica mai. Abbiamo una regione meravivliosa e se gli uffici, gli ospedali
funzionassero come si deve, il nostro paese sarebbe un paradiso. Un grande
saluto a CAMPANA e ha tutti gli amici
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